Afte e nutrizione-clinica coerente con il trattamento
Nel trattamento delle afte si impegna la nutrizione-clinica considerando quei comportamenti che favoriscono le infiammazioni e per implementare i cibi a PRAL negativo. L’afte sono una ulcerazione dolorosa all’interno della cavità orale causata da una lesione della mucosa, denominata anche stomatite aftosa quando la ferita è multipla o cronica. Le afte esordiscono con una sensazione di bruciore in bocca per poi evolvere come un’area rossa o una bolla, che precede l’ulcera della mucosa buccale. La lesione appare di forma ovale e colore bianco-giallastro, circondata da un anello rosso e infiammato. Le afte causano un dolore molto forte. La parte chiara all’interno è un deposito di fibrina. Linfonodi reattivi sotto la mandibola si associano generalmente alla malattia. Talvolta le afte possono esse equivocate e apparire come una semplice infiammazione della gola. Le afte si possono localizzare anche sul bordo gengivale oppure sulle labbra. Le ulcere aftose guariscono in una o due settimane. Le afte non sono una patologia pericolosa, ma possono causare un disagio intenso o essere un sintomo iniziale di malattie ben più rilevanti.
La visita medica è la prima tappa nella terapia per valutare correttamente ogni paziente. La visita è necessaria anche per escludere una correlazione tra afte e malattie impegnative del digerente o del sistema immunitario. A tal scopo la visita si estende ad una fase di diagnostica strumentale, quando necessaria per escludere questa ipotesi. Le cause più frequenti sono le seguenti:
- incompatibilità con materiali odontoiatrici impegnati sul paziente
- bimetallismo dei materiali odontoiatrici impegnati sul paziente
- malattie del digerente
- malattie del sistema immunitario
- disordine della flora batterica intestinale
- alterazioni del sistema immunitario
- cambiamenti ormonali
- allergie a determinati cibi
- alterazioni nutrizionali
- acidificazione salivare
- deficit vitaminico
- farmaci
- stress emozionale
La terapia convenzionale è orientata dai fattori che causano la patologia e utilizza rimedi sintomatici come colluttori e dentifrici. Una nutrizione-clinica coerente con la terapia favorisce la cura della afte. Una saliva troppo acida, infatti, costituisce una causa per le lesioni delle mucose orali. La saliva troppo acida determina anche un’inattivazione della ptialina o amilasi salivare. Questo enzima è fondamentale insieme alla masticazione per la digestione dei carboidrati , senza il quale compare cattiva digestione. Un bolo alimentare eccessivamente acido è mal digerito contribuendo ad aumentare di nuovo acidità. Una saliva troppo acida dipende è da osservare anche insieme ai campi emozionali espressi dal paziente. Spesso egli soffre per ipocollera. La nutrizione-clinica coerente con le afte agisce sulla la saliva troppo acida tramite un bilanciamento favorevole tra alimenti acidificanti e basificanti. Il parametro da considerare in queste valutazione è il PRAL o Potential Renal Acid Load. La sua considerazione nell’elaborazione della nutrizione-clinica coerente permette di ottenere un bolo alimentare più digeribile e proteggere pertanto in modo significativo tutte le mucose. ll paziente in nutrizione-clinica coerente è equlibrato anche nei rapporti glicemici con una risposta favorevole sulle infiammazioni e anche sulle difese immunitarie.
La nutrizione-clinica e le afte sono interconnesse da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. La nutrizione-clinica può interferire favorevolmente i contribuendo a una più rapida soluzione della malattia. ll trattamento dell’ afte in nutrizione-clinica non esclude mai altri strumenti di terapia. Si consiglia però di associare inizialmente trattamenti per l’ afte di medicina non convenzionale come fitoterapia, l’omotossicologia o l’omeopatia. I trattamenti di medicina non convenzionale sono apprezzati perchè privi di effetti collaterali indesiderati. Per la nutrizione-clinica si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario la nutrizione-clinica stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott.Fabio Elvio Farello