Risentito emotivo e nutrizione-clinica coerente
Nel stress una nutrizione-clinica coerente con il trattamento applica strategie nella scelta del cibo idonee a contenere reazioni neuroendocrine sfavorevoli e la acidificazione tipica di questi pazienti. La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere cooperare a terapia specifica favorendo o consentendo il processo di guarigione. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente si associa efficacemente anche a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata, trascurata se no omessa nelle prescrizioni. La parola “ stress ” indica una reazione aspecifica in relazione ad un risentito definito. La percezione del conflitto e l’espansione dei campi emozionali sono infatti una reazione molto personale.L’estensione di questa risposta dipende però da variabili metaboliche influenzabili tramite una nutrizione-clinica coerente. La nutrizione-clinica può essere un supporto per il paziente sottoposto a stress indipendentemente dal risentito. Il successo del trattamento non preclude al medico di lavorare successivamente sul risentito se necessario. La gestione dello stress è, infatti, intimamente connessa a memorie o problematiche di fame. I nostri antenati combattevano nella lotta per la sopravvivenza principalmente due tipologie di conflitto biologico: i predatori di umani e la fame. In ogni situazione di stress si applicano inconsciamente memorie della strategia di sopravvivenza trasmesse nelle generazioni. Stress e alterazioni dell’appetito sono pertanto intimamente interconnesse e possono essere impegnate dalla nutrizione-clinica. La intima connessione tra nutrizione-clinica e risposta adattativa allo stress è allocata nelle parti più antiche del sistema nervoso centrale, dove risiedono gli istinti. In caso di risentito su conflitti biologici questi centri nervosi sono sollecitati a una risposta.
Nell’uomo moderno lo stress è in relazione a conflitti biologici percepiti come esposizione a predatore o a fame. La situazione stressante è attualizzata in un contesto moderno senza reale fame o predatore, ma il sistema nervoso interpreta l’evento con le informazioni adattive in suo possesso. A livello fisico il sistema di reazione allo stress consiste nella stimolazione dell’asse HPA. e del sistema nervoso simpatico. Secondo la nutrizione-clinica questa risposta simpatica ed endocrina è caratterizzata da aumento della frequenza cardiaca, alterazione della termoregolazione e l’inibizione della secrezione d’insulina. Il rilascio a livello cerebrale di CRH nell’ipotalamo e noradrenalina nel locus coeruleus è la risposta allo stress che comporta oltre alla stimolazione delle surrenali e all’instaurazione di un rapporto sfavorevole tra secrezione di cortisolo e DHEA, l’inibizione della secrezione d’insulina. Tali interazioni coinvolgono anche l’amigdala mediatrice della memoria emotiva e degli stati di angoscia.
Una nutrizione-clinica coerente con una esposizione a stress è elaborate tendo conto delle retroazioni ormonali indicate oltre a comportare un equilibrio di carichi e pertanto benessere fisico, determina anche equilibrio ormonale. Tale condizione corrisponde a una modulazione favorevole dell’adattamento a stress ottenuta tramite nutrizione-clinica coerente. Il paziente alimentato con una sequenza nutrizionale, corretta da rapporti glicemici commisurati alla circadianità del cortisolo e soprattutto che non perde massa magra, soffre infatti meno di stress e ha un risentito attenuato. I conflitti biologici affrontati nella vita sono ovviamente sempre gli stessi, ma la capacità emotiva di gestire tali conflitti è maggiore, mentre il risentito diviene silente. La nutrizione-clinica, risentito e risposta adattativa a stress sono interconnessi da rapporti precisi a volte favorevoli a volte meno. La nutrizione-clinica può ristabilire tali rapporti favorendo tramite i feedback ormonali anche uno stato di equilibrio emotivo.
Qualità del cibo e orario di assunzione interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Cibo inadeguato comporta, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza uno stile di vita dettato dalla pubblicità e dalle abitudini in vario indotte, si assiste a una alterazione poco favorevole dell’asse HPA. La nutrizione-clinica coerente è uno strumento rilevante anche nella prevenzione oltre che nella cure di molte malattie. Cibo e terapia sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando la sua iscrizione dell’operatore presso l’Ordine dei Medici. La strumentazione per eseguire l’analisi della composizione corporea è la premessa per un lavoro efficace. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello