Extracellular Water e nutrizione-clinica coerente con la terapia delle malattie
La Extracellular Water è un parametro della composizione corporea rilevante per una nutrizione-clinica coerente con la terapia o prevenzione delle malattie. La composizione corporea può essere valutata con precisione tramite la diagnostica bioimpedenziometrica che costituisce la strumentazione di riferimento per la nutrizione-clinica. L’esame della composizione corporea in nutrizione-clinica è veloce, privo di effetti collaterali e ben accetto dai pazienti. I dati riguardanti la composizione corporea sono basilari per la comprensione della situazione nutrizionale e clinica del soggetto esaminato e impostare di conseguenza la sua nutrizione-clinica corretta. Uno dei parametri verificati dalla bioimpedenziometria è la TBW Total Body Water o acqua totale. Questo dato è a sua volta suddiviso in ICW Intracellular Water, quantitativo d’acqua presente in ambiente cellulare ed ECW Extracellular Water, quantitativo d’acqua presente in ambiente extracellulare.
L’acqua totale TBW rappresenta la percentuale complessiva dei fluidi corporei rispetto al peso totale del soggetto. Sono fisiologici i valori acquisiti dal paziente maschile se espressi in un range compreso tra il 60% e 70% del peso corporale complessivo. Per un paziente femminile il range fisiologico è esteso tra il 55% e il 65% del peso corporale complessivo. ICW ed ECW sono sub componenti della TBW. Essi sono espressi in percentuale rispetto alla TBW permettendo di valutare il rapporto di distribuzione dei fluidi corporei fra i comparti intra ed extracellulare. I due valori sono in rapporto fisiologico quando l’ICW e pari al 60% e l’ ECW al 40% della TBW. Le cause che possono alterare il rapporto della distribuzione idrica sono le seguenti:
1) infiammazioni croniche e malattie degenerative
2) stress cronico con squilibri ormonali che aumentino i processi catabolici
3) infezioni
4) assunzione di farmaci o sostanze chimiche
5) turn over idrico
6) riserva tampone e di minerali
La lesione cellulare connessa a malattie degenerative o alle infezioni determina quindi un’alterazione misurabile del corretto rapporto tra ICW ed ECW. Anche lo stress cronico può però essere implicato nella perdita di un bilanciamento sano tra intracellular water ed extracellular water. Le retroazioni ormonali sull’asse HPA causano, infatti, un’alterazione del ritmo circadiano del cortisolo. La conseguente situazione di catabolismo della massa magra determina un versamento dei fluidi cellulari nell’ambiente extracellulare in seguito alla rottura della membrana cellulare e comporta pertanto la perdita del valore in percentuale dell’ICW in favore dell’ECW. Questo coincide a livello clinico generalmente almeno con la presentazione da parte del paziente dei MUS Medically Unexplained Symptoms ovvero i sintomi vaghi e aspecifici di medicina generale. Molti dei MUS sono in relazione causale con la perdita di un rapporto corretto tra intracellular water ed extracellular water. Il bilanciamento di questo parametro è obiettivo di un percorso di terapia che non può che includere la nutrizione-clinica oltre gli altri presidi curativi.
Il bilanciamento corretto tra intracellular water ed extracellular water però dipende però ovviamente anche dall’assunzione quotidiana di acqua e liquidi, dalla capacità dell’organismo di trattenerli e dal turn over dell’acqua. La corretta assunzione di acqua come nutriente è pertanto basilare in qualsiasi percorso nutrizionale. La strumentazione impegnata nella diagnostica bioimpedenziometrica è in grado anche di misurare per il singolo paziente il suo Turn over dell’acqua. Questo parametro indica al paziente il quantitativo giornaliero d’acqua da bere per non interferire negativamente con la sua TBW e con il bilanciamento corretto di intracellular water ed extracellular water. L’acqua da bere quotidianamente è bene che sia distribuita uniformemente durante la giornata, piuttosto che assunta con veemenza durante i pasti. Per i soggetti che hanno un bilanciamento alterato di ICW ed ECW il quantitativo di acqua da bere può essere arricchito di minerali e sistemi tampone. La situazione metabolica del paziente indicato è spesso associata a un’acidificazione con dispersione dei tamponi fisiologici.
La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La nutrizione-clinica coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello