Caldane e nutrizione-clinica coerente con prevenzione e terapia
Nelle caldane è utile la nutrizione-clinica per evitare i comportamenti alimentari che favoriscono la perdita di massa magra e per aumentare i cibi a PRAL negativo. Le caldane conosciute anche come vampate o sudori notturni sono un disturbo neurovegetativo della termoregolazione caratterizzato da rapida insorgenza e intensa espressione. Le caldane sono solitamente percepite come una sensazione di forte calore con sudorazione e aumento dei battiti cardiaci. Gli episodi durano in genere pochi minuti ma certamente vivaci sul piano della percezione. Nelle caldane la sensazione di calore comincia generalmente dal volto e petto, per poi diffondersi in tutto il corpo. Durante la sensazione di calore la persona suda o è colpita da improvvisi tremiti di freddo. Spesso le caldane sono una manifestazione della menopausa dovuta a cambiamento dei livelli ormonali, ma anche lo stress la può causare. La temperatura esterna e l’alimentazione modulano la notevolmente l’intensità delle caldane.
Le caldane possono presentarsi occasionalmente o costantemente durante giorno e notte costituendo in tal caso un disturbo importante per il paziente. Le caldane possono anche influenzare l’umore, la capacità di concentrazione, e aggravare qualsiasi altro disturbo che coinvolge la paziente. Anche donne in età giovane possono soffrire di caldane in relazione a occasionali squilibri ormonali e stress. Altrettanto soffrono di caldane gli uomini cui è somministrata una cura ormonale a base di antiandrogeni.La cura convenzionale delle caldane nella donna in menopausa si avvale di terapia ormonale sostitutiva. Questo genere di terapia però può comportare effetti collaterali anche notevoli e andrebbe gestita con estrema prudenza preferendo approcci di medicina biologica. La somministrazione di fitoestrogeni nelle donne in menopausa può ridurre e trattare il disturbo senza esporre le pazienti a rischi collaterali. Premessa per l’utilizzo dei fitoestrogeni è il dosaggio ormonale valutato dal medico. Anche l’ agopuntura e l’ omeopatia possiedono protocolli terapeutici idonei a questa patologia, validi perchè privi di rischio iatrogeno per le pazienti. La nutrizione-clinica e il raggiungimento di un rapporto tra massa magra e massa grassa equo, riducono tutte le anomalie della termoregolazione.
La nutrizione-clinica coerente è la tecnica ideale per aiutare la paziente che soffre di caldane. Uno squilibrio tra massa magra e massa grassa percentuale può ingenerare difetti della termoregolazione anche in una paziente apparentemente magra. La bilancia non mostra purtroppo questi rapporti significativi tra le masse corporee determinanti per l’equilibrio ormonale e neurovegetativo.Nella nutrizione-clinica si procede tramite l’analisi della composizione corporea nel quale il paziente è valutato tramite strumentazione bioimpedenziometrica, collegata a un portale per l’elaborazione dati. La situazione metabolica del soggetto esaminato è correlata al suo regime nutrizionale corretto. In nutrizione-clinica l’eventuale abbattimento di peso deve avvenire prevalentemente dalla massa grassa e non dalla massa magra espressa dal paziente. La massa magra è infatti preziosa ed è pertanto auspicabile un suo aumento. Corretti rapporti tra le masse verificate strumentalmente sono significativi per molti altri disturbi oltre a quello delle caldane .
Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento è utile per applicare strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Qualità del cibo e orario di assunzione interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Cibo inadeguato comporta, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza uno stile di vita dettato dalla pubblicità e dalle abitudini o tradizioni, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano l’alterazione della corretta risposta infiammatoria. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria, della acidifciazione e del carico tossine immesse dall’industria alimentare nel cibo. La nutrizione-clinica coerente è uno strumento rilevante anche nella prevenzione oltre che nella cure di molte malattie. Cibo e terapia sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostituitivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso l’Ordine dei Medici. La strumentazione per eseguire l’ analisi della composizione corporea è la premessa per un lavoro efficace. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello