CFS e nutrizione-clinica coerente con il trattamento
Nella CFS una nutrizione-clinica coerente con il trattamento seleziona il cibo secondo la circadianità del cortisolo e a PRAL fortemente negativo. La CFS o Chronic Fatigue Syndrome, è una malattia caratterizzata da una grave astenia persistente per almeno sei mesi. Il malato non prova sollievo con il riposo, e peggiora anche con piccoli sforzi. Il quadro sintomatologico è talmente impegnativo da determinare un’alterazione importante delle normali relazioni di lavoro e affettive. La CFS può essere accompagnata anche da disturbi della memoria e della concentrazione, faringite cronica, dolori muscolari, dolori articolari, insonnia e sonno non ristoratore. I disturbi connessi non consentono riscontri strumentali precisi e sono spesso oggetto di pregiudizio sociale. Il malato di CFS è trattato come un “fannullone” aggravando il suo quadro clinico con un senso di colpa per i comportamenti determinati dalla sindrome. Le cause della sindrome sono ancora oggetto di studio. Sono ipotizzate cause multifattoriali come: genetica, tossine ambientali, stress eccessivo, pregresse infezioni virali, intossicazione chimica, stress eccessivo, autoimmunità. La CFS è inoltre molto comune tra i pazienti affetti da fibromialgia.
Non essendo stata ancora accertata una causa scatenante, la cura convenzionale della CFS è un mero controllo dei sintomi. Alcuni medici prescrivono farmaci della categoria degli immunomodulatori e antidolorifici che talvolta sembrano aver dato miglioramenti della malattia, ma si tratta di prescrizioni ancora oggetto di controversie. La nutrizione-clinica è un metodo da considerare sempre nel trattamento. Certamente mangiare con attenzione favorisce il decorso di ogni patologia. Nella CFS però alcuni parametri valutati per una nutrizione-clinica possiedono una relazione significativa con la patologia. La perdita di massa muscolare o sarcopenia è per esempio una possibile causa della CFS. Anche l’equilibrio acido-base può contribuire all’insorgenza del disturbo. Sopratutto un bilanciamento iperacido contribuisce alla perdita di massa muscolare e allo sviluppo di disagio emotivo.
L’attivazione persistente dell’asse HPA, la perdita di massa muscolare, la presenza di tossine intrappolate nel tessuto connettivo e l’acidificazione metabolica sono alla base dell’insorgenza dei MUS ovvero Medically Unexplained Symptoms, tra quali rientra sia l’esagerata stanchezza. La modulazione del ritmo del cortisolo endogeno e dei feed back connessi all’insulina è ottenuta tramite una sequenza nutrizionale elaborata strumentalmente in nutrizione-clinica , migliora concause significative della CFS. La corretta circadianità nell’introduzione di pasti composti attua una regolazione complessa sull’asse HPA inducendo un’attenuazione nella perdita di massa muscolare e un miglioramento delle risposte neurovegetative connesse. Gli esami necessari per la valutazione delle sequenze nutrizionali nella nutrizione-clinica sono bioimpedenziometrici e pertanto ben tollerare da tutti i pazienti.
La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello