Acerola in una nutrizione-clinica coerente con la terapia
L’ impiego di fitoterapia e in particolare dell’ acerola in una nutrizione-clinica coerente con prevenzione o terapia è utile per contenere la necessità di farmaci. Quando si ottiene un risultato clinico senza sommistrazione di farmaci, si ricava anche un beneficio nell’ analisi della composizione corporea. Si evidenzia pertanto un rilevante vantaggio dall’ uso di fitoterapia in associazione alla nutrizione-clinica. L’ acerola (Malpighia Glabra) è una pianta arbustiva originaria dell’America centrale tropicale e sub-tropicale, ha una lenta crescita ma può raggiungere i 5 metri di altezza. L’ acerola predilige i terreni argillosi ricchi di humus che contengono molte sostanze organiche, importanti per la crescita della pianta e necessita di temperature al di sopra dei 15°C. Le giovani foglie hanno una colorazione rossastra che con il tempo si trasforma in verde scuro. L’ acerola produce frutti, drupe di 1-2 cm di diametro che per forma, dimensioni e colore sono simili alle ciliegie. Per questo l’ acerola è nota anche con il nome di ciliegia delle Barbados.
Il sapore è leggermente dolciastro, acidulo. All’interno dell’ acerola però il frutto è diviso in spicchi e contiene un un grosso seme. Dai frutti maturi viene ricavato un succo che con varie lavorazioni viene trasformato in un estratto ad altissimo contenuto in complesso vitaminico C (acido ascorbico e bioflavonoidi), contiene anche vitamina A, Vitamine del gruppo B in particolare B1,B6, PP ed alcuni minerali, soprattutto calcio e ferro. Il contenuto in vitamina C nell’ acerola è di circa 15 volte superiore a quello del kiwi e di circa 20 a quello dell’arancia.
L’ acerola trova impiego nella fragilità capillare, nelle emorragie gengivali ed epistassi, negli stati febbrili e nelle malattie da raffreddamento e per aumentare le difese immunitarie. L’ acerola non presenta alcuna tossicità alle dosi indicate, possiede una notevole sicurezza d’uso. Può favorire l’iperacidità gastrica e l’iperossaluria, infatti l’assunzione di acerola è sconsigliata a coloro che soffrono di calcolosi renale, perché un eccesso di vitamina C favorisce la formazione degli ossalati che danno origine ai calcoli. Le elevate dosi di vitamina C contenute nell’ acerola contrastano l’attività disinfettante delle vie urinarie dei glucosidi idrochinonici contenuti in preparati erboristici a base di uva ursina, corbezzolo, rosmarino.
La nutrizione-clinica e la prescrizione di fitoterapia esigono competenza congiunta in entrambi i campi ed è pertanto consigliabile rivolgersi a un medico esperto. Eccessi e difetti nei dosaggi possono essere causa di disturbi piuttosto che la loro soluzione. Le interazione della fitoterapia con la nutrizione-clinica è vantaggiosa per il paziente, ma richiede una precisa valutazione. L’automedicazione è pertanto poco raccomandabile. Tutte le valutazioni sono da rapportare all’ analisi di composizione corporea, necessaria per stabilire con precisione nel singolo paziente, la nutrizione-clinica corretta e la somministrazione di fitoterapia. Anche i campi emozionali e i conflitti biologici patiti dal paziente sono oggetto di indagini perchè la composizione corporea esprime interazioni precise anche a livello emozionale e mentale.
La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La nutrizione-clinica coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello