Aglio in una nutrizione-clinica coerente con prevenzione o terapia
L’ impiego di fitoterapia e in particolare dell’ aglio in una nutrizione-clinica coerente con la prevenzione o terapia è utile per contenere la eventuale necessità di farmaci. L’ aglio è una pianta coltivata, appartenente tradizionalmente alla famiglia delle Liliaceae. Il suo utilizzo primo è culinario, ma è ampiamente usato anche a scopo terapeutico. L’odore intenso dipende dai numerosi composti organici di zolfo tra cui i derivati dell’alliina. L’alliina nel bulbo integro è relativamente stabile, ma si trasforma in seguito a manipolazione rapidamente in allicina e composti solforati volatili dal forte odore. Il bulbo è costituito tipicamente da 5-20 spicchi o bulbilli, con le tuniche esterne bianche e le tuniche interne di colore rosso vivo. Il bulbo è l’organo di propagazione. La leggenda suggeriva che l’ aglio fosse utile a tenere lontano i vampiri. Questo spinse taluni a indossare l’ aglio intorno al collo. Questa leggenda è da riferire alla qualificazione dei vampiri come parassiti umani, verso i quali l’aglio aveva note capacit à protettive. Durante il medioevo i medici si proteggevano dal contagio infettivo con panni imbibiti di succo d’ aglio. Anche la popolazione lo impiegava durante le epidemie di peste, influenza o dissenteria, oppure contro i parassiti intestinali. Durante il sabba delle streghe, ovvero la notte del 23 giugno era usanza tenere l’ aglio tra gli indumenti con simile indicazione di quella applicata per i vampiri.
L’alliina è inodore e relativamente stabile, ma in soluzione acquosa si trasforma in allicina dal tipico odore, L’allicina essendo al contrario della alliina una molecola instabile tende a trasformarsi in composti solforati volatili dal forte odore. Se l’ aglio viene masticato o triturao si formano pertanto rapidamente i composti solforati come ajoene, vinilditiine, tiosulfinati, diallilsulfuri. L’enzima allinasi, implicato nelle trasformazioni indicate è inattivato dal calore pertanto con la cottura l’ aglio cotto emana meno odore, ma possiede di conseguenza anche minore attività fitoterapica. Il dosaggio dei prodotti commerciali a base di aglio dovrebbe fornire una dose quotidiana di almeno 10 mg di alliina. Questa quantità si trova in circa uno spicchio. Secondo il parere del medico questi dosaggi possono essere modificati. In fitoterapia si usa generalmente aglio in polvere con il quale si praparano le formulazioni commerciali. La polvere di aglio contiene 0,5-2,5 % di allicina.
L’ aglio ( Allium sativum) ha diverse indicazioni per l’uso in fitoterapia:
- Antiipertensivo
- Antibatterico
- Antimicotico
- Antielmintico
- Antiossidante
- Aumenta le difese immunitarie contro raffreddore e influenza
- Antitumorale
- Antitrombotico
- Antidislipidemico
- Diuretico
- Digestivo
Interessante la capacità dell’ aglio nell’inibire l’aggregazione piastrinica e di attivare la fibrinolisi che lo caratterizza come pianta medicinale utilizzata per la riduzione del rischio cardiovascolare. Un’azione calcioantagonista può giustificare l’attività ipotensiva, nota nella medicina popolare e confermata anche dalle ricerche. Sembrerebbe maggiore tal effetto in soggetti ipertesi con pressione sistolica maggiore di 140 mmHg. Alcuni studi clinici controllati che hanno dimostrato una certa efficacia dell’ aglio nel ridurre la colesterolemia di un valore oscillante intorno al 15%. Esistono tuttavia differenze di risultati anche in relazione alle preparazioni utilizzate in fitoterapia, con differenti dosaggi e biodisponibilità dei principi attivi. Tuttavia anche per l’azione sulla glicemia gli estratti possono costituire un buon rimedi di fitoterapia da tenere in considerazione per il paziente che presenti i primi segni di una sindrome metabolica. Alcuni studi hanno evidenziato come un costante consumo alimentare di aglio possieda un ruolo importante nella prevenzione di alcune forme tumorali. Tale ruolo protettivo dell’aglio richiede però un’assunzione quotidiana. L’azione antinfettiva e antiparassitaria dell’aglio è oggi meno impiegata del passato per il successo dalle terapie farmacologiche. Si consiglia però di impegnare l’aglio in tal senso sopratutto per contenere l’uso dei farmaci quando possibile.
Avvertenze: La somministrazione di aglio può determinare sintomi intestinali come nausea vomito a diarrea. Sgradevole anche se no pericoloso è il forte odore presente nell’alito e nel sudore. Sono possibili anche reazioni allergiche, come le dermatiti da contatto. L’ aglio è controindicato in caso di gastrite o di ulcera allo stomaco o al duodeno. L’uso protratto nel tempo può provocare anemia. L’ aglio può anche rafforzare esageratamente l’azione farmaci anticoagulanti tra cui anche i FANS e deve essere considerato pertanto nella scelta dei dosaggi. Si evita l’assunzione di aglio durante l’allattamento, per il gusto che conferisce al latte.
La nutrizione-clinica e la prescrizione di fitoterapia esigono competenza congiunta in entrambi i campi ed è pertanto consigliabile rivolgersi a un medico esperto. Eccessi e difetti nei dosaggi possono essere causa di disturbi piuttosto che la loro soluzione. Le interazione della fitoterapia con la nutrizione-clinica è vantaggiosa per il paziente, ma richiede una precisa valutazione. L’automedicazione è pertanto poco raccomandabile. Tutte le valutazioni sono da rapportare all’ analisi di composizione corporea, necessaria per stabilire con precisione nel singolo paziente, la nutrizione-clinica corretta e la somministrazione di fitoterapia. Anche i campi emozionali e i conflitti biologici patiti dal paziente sono oggetto di indagini perchè la composizione corporea esprime interazioni precise anche a livello emozionale e mentale.
La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La nutrizione-clinica coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello