Allenamento sportivo e nutrizione-clinica
Una nutrizione-clinica coerente miliora gli esiti di un allenamento facilitando un aumento progressivo della resistenza e la performance sportiva. Il cibo può essere utilizzato come uno strumento di intervento nelle problematiche sportive e si può calibrare un regime alimentare funzionale ad implementare la performance. L’ infiammazione, il dolore, la biomeccanica e la gestione dello stress sono implicati nell’ottenimento di risultati nell allenamento sportivo . I comportamenti adattativi dell’atleta stimolato per implementare la performance sportiva sono dipendenti dalla metodica applicata, dalla sua costituzione fisica e dallo stress fisico e emozionale connesso. L’ ansia di un atleta impatta infatti duramente sui suoi risultati. Tutte le risposte adattative a seguito di un protocollo di allenamento dipendono infatti dai sistemi metabolico, neurovegetativo, endocrino ed immunitario. L’organismo risponde alle sollecitazioni tese ad aumentare la performance e modifica la sua struttura fisica come anche la mente che tale struttura gestisce.
Una nutrizione-clinica coerente migliora gli esiti dell’ allenamento sportivo, gestendo in modo naturale la risposta adattativa e lo stress. Le risposte adattative dovrebbero implementare le prestazioni sportive costituendo uno impegno fisico, mentale o emozionale. Le prestazioni ottenibili dipendono dal sistema metabolico, neurovegetativo, endocrino, immunitario e dalla serenità del soggetto osservato. In risultati possono essere compromessi da flogosi, acidificazione tissulare e dolore. In tale contesto è utile una nutrizione-clinica coerente perchè contribuisce a deacidificare e ridurre la flogosi consentendo nel tempi di aumentare le prestazioni. Una nutrizione-clinica coerente con un aumento della performance è utilizzata per :
- gestione del dolore
- gestione della infiammazione
- gestione dello stress fisico, emozionale e mentale
Durante l’allenamento sportivo una nutrizione-clinica coerente limita infiammazione dolore e stress con strategie alimentari atte ad abbassarli progressivamente. In tale contesto è necessario contrastare anche l’acidosi associata. Le abitudini alimentari, interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Stress e nutrizione-clinica inadeguata comportano, infatti, una disregolazione anche del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Il cortisolo dovrebbe esprimere la sua acrofase circadiana intorno alle nove del mattino e la sua batifase circadiana a mezzanotte. Alla presenza di dolore associato a ritmi alimentari non coerenti, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Questa è caratterizzata da perdita d’equilibrio tra gli ormoni CRH, ACTH e cortisolo. Gli effetti negativi di una circadianità perduta del cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali, comportano l’alterazione della corretta risposta infiammatoria. Una nutrizione-clinica coerente con le retroazioni ormonali indicate oltre a comportare un efficiente processo digestivo, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria. Tale condizione corrisponde per l’atleta che desidera aumentare la propria performance a una maggiore resistenza e potenza. Per la nutrizione-clinica si consiglia di rivolgersi a un medico che operi solo tramite la verifica strumentale delle sequenze nutrizionali proposte. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici sono una indicazione della qualità della formazione ricevuta dell’operatore. Il supporto della nutrizione-clinica durante allenamento per la allenamento sportivo non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello