Artrosi e nutrizione-clinica coerente con il trattamento
Per l’ artrosi è consigliabile una nutrizione-clinica per coadiuvare una terapia specifica con strategie alimentari idonee a contenere la risposta infiammatoria cronica, il peso corporeo e la acidificazione tissulare. L” artrosi è una malattia degenerativadelle articolazioni, causa comune di dolore cronico e invalidità. Generalmente sono più colpite le articolazioni più grandi, sottoposte alla usura bioemeccanica del tempo, come vertebre, anche o le ginocchia. Anche articolazioni piccole possono essere implicate. La malattia si manifesta con alterazioni della cartilagine, assottigliamento, fissurazione, formazione di osteofiti marginali e zone di osteosclerosi subcondrale .Costituiscono fattori di rischio età anagrafica, obesità, alimentazione errata, sedentarietà, sesso femminile, genetica, traumi articolari, umidità e biomeccanica impropria.
I sintomi dell’artrosi si presentano localizzati nell’articolazione interessata sono dolore, limitazione del movimento, rigidità, deformità articolare. La diagnosi richiede esami radiologi e di laboratorio
Esami di laboratorio e strumentali. Nelle radiografie all’inizio della patologia non si riscontra alcuna alterazione, ma con il progredire della malattia si osserva la riduzione dello spazio articolare, alterazione dell’estremità articolare e la formazione di osteofiti ai margini delle articolazioni. La sofferenza del paziente affetto non evidenzia una proporzione con il grado di alterazione dimostrabile radiologicamente. La terapia convenzionale si limita troppo spesso alla prescrizione di FANS trascurando fondamentali interventi sull stile di vita, alimentazione e stress. Una nutrizione-clinica coerente è consigliabile nel trattamento dell’ artrosi del ginocchio per valorizzare strategie alimentari, atte a modulare la risposta infiammatoria,la tipica situazione metabolica iperacida e un eccesso di peso corporeo. Le abitudini nell’assumere cibo interagiscono in modo significativo con l’ equilibrio circadiano del cortisolo. La risposta adattativa stress e nutrizione inadeguata comportano, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza di sofferenza emozionale e a ritmi alimentari non coerenti, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano l’alterata risposta infiammatoria. Una nutrizione-clinica coerente seleziona il cibo secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria e\o del dolore.
La nutrizione-clinica è anche uno strumento di prevenzione importante; la nutrizione-clinica e la cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è compatibile con tutti gli altri strumenti di terapia, esaltandone l’efficienza. Una nutrizione-clinica coerente richiede il medico, esami strumentali, valutazione accurata dei sintomi e delle cause, una diagnosi, nonché la valutazione strumentale delle strategie nello stile di vita da applicare al singolo. Si consiglia di rivolgersi a un professionsita, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello