Dolore al gomito e nutrizione-clinica coerente con il trattamento
Nel dolore al gomito si consiglia di associare ad una terapia specifica anche la nutrizione-clinica per applicare strategie alimentari idonee a contenere la risposta infiammatoria cronica. Una nutrizione-clinica coerente è importante in tutte le patologie degenerative e infiammatorie oltre che nel dolore al gomito specificatamente. Infiammazione, dolore e ritmi alimentari sono infatti correlati da complesse retroazioni ormonali. Il dolore al gomito è spesso dovuto ad un’ epicondilite ovvero un’infiammazione dell’articolazione e in particolare dei suoi tendini. Si tratta di una malattia dolorosa infiammazione conosciuta anche come gomito del tennista, poiché colpisce frequentemente questa categoria di sportivi. Tuttavia, il dolore al gomito non colpisce solo certi sportivi, ma riguarda anche chi per motivi professionali o amatoriali impegna in uno sforzo continuato e statico l’articolazione del gomito come un dattilografo, un pianista o uno scrittore o un informatico che usi mouse e tastiera. Il dolore al gomito è disturbo invalidante per le complesse funzioni motorie nelle quali è coinvolta l’articolazione.
Senza una giusta terapia, il dolore al gomito può cronicizzare culminando in una riduzione talvolta considerevole delle funzioni articolari. La diagnosi di dolore al gomito è prevalentemente clinica e supportata da un’ecografia e l’esame radiologico. La lastra può evidenziare calcificazioni intrarticolari. La terapia convenzionale del dolore al gomito utilizza farmaci antinfiammatori della categoria dei FANS, cortisonici e l’immobilizzazione dell’articolazione. Si esegue talvolta un trattamento del dolore al gomito tramite infiltrazioni. Si arriva nei casi limite anche all’intervento chirurgico anche se non tutti concordano su questo intervento. Il ricorso a fisiochinesiterapia è maggiormente consigliabile soprattutto per evitare terapia maggiormente invasiva. Una valutazione nutrizionale è altrettanto indicata soprattutto per verificare strumentalmente una perdita della massa muscolare, collagene e\o aumento della massa grassa con tendenza all’acidificazione tissulare. Per la diagnosi è utile l’analisi dellacomposizione corporea a cui segue una nutrizione-clinica coerente e personalizzata.
Una nutrizione-clinica coerente è utile nel dolore al gomito per applicare strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Le abitudini alimentari interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Stress e nutrizione inadeguata comportano, infatti, una disregolazione anche del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza di stress sia endogeno, sia esogeno e a ritmi alimentari non coerenti, si assiste a un’alterazione dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano l’alterazione della corretta risposta infiammatoria.Una nutrizione-clinica coerente seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria.
Una nutrizione-clinica coerente richiede esami strumentali, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei rimedi adatti al paziente e la conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali la nutrizione-clinica possa costituire alternativa o integrazione.Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello