Frutta secca e nutrizione-clinica coerente con la salute
La frutta secca ha un impatto rilevante in una nutrizione-clinica coerente con la salute e deve essere inclusa considerando non solo le calorie, ma sopratutto il PRAL e il carico glicemico espresso. La frutta è un alimento particolarmente importante in nutrizione-clinica. La frutta è degustata fresca o secca ed è spesso anche un ingrediente per vari piatti, specialmente i dolci. Frutta o noci si possono preparare sotto forma di frutta secca, il che permette loro di essere conservati. Questo procedimento può riguardare frutta sia intera, sia tagliata a pezzi, a cubetti o anche macinata. Le noci o frutta a guscio sono un seme e pertanto i valori di carico glicemico (Glicemic Load) e PRAL (Potential Renal Acid Load) sono particolarmente dissimili dalla frutta essiccata. La frutta secca a guscio è definita oleosa in virtù del suo alto contenuto di acidi grassi insaturi e polinsaturi, i quali contribuiscono al benessere, anche se l’impiego deve essere necessariamente commisurato alla nutrizione-clinica praticata dal singolo paziente.
La frutta secca può essere consumata così com’è oppure può essere impiegata come ingrediente nella preparazione di ricette culinarie o di pasticceria. Spesso la frutta secca è mangiata a fine pasto, anche se quest’abitudine in nutrizione-clinica non è consigliabile. La frutta secca se consigliabile è indicata invece a colazione e per gli spuntini trai i pasti. Il consumo di frutta, nei paesi mediterranei, è tradizionalmente più alto rispetto ai paesi più nordici configurando uno dei motivi per i vantaggi della nutrizione-clinica mediterranea. Studi clinici hanno evidenziato una relazione tra il consumo di grassi essenziali e le prestazioni mentali dei bambini, in particolare per quel che riguarda la capacità di apprendimento, la soglia di attenzione e la resa scolastica. I grassi essenziali sono sostanze che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare e che devono per questo, essere introdotti con la nutrizione-clinica. Anch’essi sono distrutti dal calore, un buon motivo in più per evitare la frutta secca cotta o tostata preferendo in nutrizione-clinica la degustazione semplice.
Il pral e il carico clicemico GL dei singoli frutti sono da conteggiare nella nutrizione-clinica elaborata per il singolo paziente. La qualità nutrizionale della frutta dipende anche ampiamente dalla distanza tra raccolta e degustazione. La frutta secca del proprio territorio è quella preferibile. Nella nutrizione-clinica tutti gli alimenti sono da considerare insieme con gli altri in una sequenza nutrizionale coerente con la valutazione bioimpedenziometrica della composizione corporea e con la situazione clinica del paziente.
I valori indicati per l’utilizzo di frutta secca in nutrizione-clinica sono convenzionalmente trascritti nella formula:
PORZIONE in grammi\ GLICEMIC LOAD \ POTENTIAL RENAL ACID LOAD:
DATTERI: 50 \ 72 \ -13,7
FICHI SECCHI: 30 \ 35 \ -14,1
NOCCIOLA: 30 \ 9 \ -1,9
NOCI: 30 \ 3 \ +6,8
PISTACCHI: 30 \ 3 \ +2,2
MANDORLE: 40 \ 31 \ +2,3
ARACHIDI: 50 \ 3 \ +6,2 (dati estratti dal Portale Dinu.it)
Generalmente la degustazione di frutta secca in nutrizione-clinica è consigliabile per la prevenzione di alcune malattie. In associazione e soprattutto in sequenza a pietanze a PRAL positivo sono da preferire alimenti compensativi caratterizzati da un alto valore di PRAL negativo. I fichi secchi esprimono rapporti tra pral e carico glicemico favorevoli per un loro impiego nella prima colazione. L’elaborazione per il singolo caso di una nutrizione-clinica corretta con inclusione della frutta secca deve essere riservata a personale medico dopo valutazione bioimpedenziometrica della composizione corporea del soggetto esaminato e delle sue condizioni cliniche. Le approssimazioni “ fai da te” pssono stravolgere gli obiettivi salute anche per minime quantità. La tabella è indicativa delle variabili carico glicemico e pral esaminate dal medico per la nutrizione-clinica serve per promuovere la conoscenza dei parametri utilizzati.
La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La nutrizione-clinica coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello