Gastrite e nutrizione-clinica coerente con prevenzione o terapia
Nella gastrite è utile una nutrizione-clinica coerente con prevenzione o terapia per favorire i comportamenti alimentari che modulano la risposta infiammatoria e per implementare gli alimenti a PRAL negativo. La gastrite è un’infiammazione dello stomaco che si distingue in una forma acuta e una forma cronica, secondo un criterio temporale e clinico del suo decorso. La nutrizione-clinica corretta è indiscutibilmente parte del trattamento della gastrite accanto a terapie specifiche. Le forme croniche di gastrite non mostrano sempre sintomi eclatanti mentre le forme acute provocano dolore, nausea, vomito, febbre, dispepsia, emorragia, disappetenza. Le forme croniche hanno una sintomatologia simile, ma a comparsa graduale,subdola, protratta e\o recidivante nel tempo.
Per la diagnosi si ricorre all’anamnesi, la radiografia e l’esame gastroscopico. Anche se la gastroscopia non è l’esame più gradito dai pazienti, esso è indicato anche per distinguere la gastrite dalla neoplasia gastrica. Il trattamento farmacologico implica la somministrazione di inibitori della pompa protonica (esomeprazolo, pantoprazolo, omeprazolo) e antiacidi (sali di magnesio e alluminio, magaldrato, bismuto colloidale, sucralfato). Nel caso in cui sia accertata l’infezione da Helicobacter pylori, si procede alla eradicazione con uno schema di antibiotici.
La nutrizione-clinica elaborata tramite l’analisi di composizione corporea è certamente indicata in tutte le forme di gastrite. La nutrizione-clinica dovrebbe precedere la terapia farmacologica e nei casi in cui la clinica lo richiede affiancarla. Lo stomaco oltre alle funzioni digestive, tramite la minore o maggiore secrezione di acido, collabora all’equilibrio acido-base. Sotto quest’aspetto lo stomaco assume compiti di regolazione complessa. La nutrizione-clinica contribuisce in modo significativo alla prevenzione di una situazione metabolica iperacida. La sequenza nutrizionale prescritta in nutrizione-clinica al paziente di gastrite è corretta temporaneamente a PRAL (Potential Renal Acid Load) negativo. Si tratta di una sequenza nutrizionale iperalcalina, tale da bilanciare per un arco temporale strettamente monitorato dal medico, una concausa importante della gastrite acuta e cronica. Il trattamento è integrato da sistemi tampone assunti per bocca nella misura indicata dalla strumentazione. Nella gastrite è da considerare anche la possibilità che la malattia sia correlata a stress.
Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento è utile per applicare strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Qualità del cibo e orario di assunzione interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Cibo inadeguato comporta, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza uno stile di vita dettato dalla pubblicità e dalle cattive abitudini, purtroppo avallate non di rado dalla classe medica, si assiste a una alterazione poco favorevole dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano la perdita di una corretta risposta infiammatoria. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria, della acidificazione indotte dal cibo. La nutrizione-clinica coerente è uno strumento rilevante anche nella prevenzione oltre che nella cure di molte malattie. Cibo e terapia sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando la sua iscrizione dell’operatore presso l’Ordine dei Medici. La strumentazione per eseguire l’analisi della composizione corporea è la premessa per un lavoro efficace. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello