Glutenfree: problemi connessi alla nutrizione-clinica senza glutine
La tendenza di assumere nella nutrizione-clinica alimenti glutenfree da parte di pazienti che non sono malati di celiachia è un comportamento diseducativo e preoccupante. La tendenza in oggetto troverebbe la sua motivazione nella illusione, che una nutrizione-clinica senza glutine possa favorire il dimagrimento senza fare fatica alcuna. Si osserva che la vendita nel settore che produce alimenti glutenfree è ben maggiore delle necessità relative al numero totale dei potenziali malati di celiachia. Molti sono coloro che vengono indotti in vario modo a consumare alimenti artefatti senza una motivazione accettabile.
La tendenza ad assumere alimenti industriali glutenfree nella nutrizione-clinica per favorire facile dimagrimento è favorita con grande abilità attraverso una promozione di questa categoria di alimenti e l’ abile uso pubblicitario di personaggi famosi con i loro capricci. Diversi attori e personaggi dello spettacolo hanno “dichiarato” di essere dimagriti miracolosamente o di aver avuto altri benefici dal consumo di alimenti industriali glutenfree senza grande sforzo nella nutrizione-clinica. Il messaggio promozionale che deriva da questo tipo di esternazioni, lautamente remunerate e abilmente diffuse dai mass media è devastante sul comportamento alimentare delle masse. Il messaggio trasmesso contribuisce a diffondere l’illusione di risultati senza impegno, che tanto irride chi tutti i giorni fatica nel seguire una nutrizione-clinica naturale e coerente. Altrettanto fuorviante è l’illusione che la guarigione da disturbi non connessi a celiachia, ma similari possa dipendere dagli alimenti glutenfree di produzione industriale. Una nutrizione-clinica priva di glutine si può fare con alimenti naturali come mais, miglio, sorgo, teff, riso, zizania, amaranto, quinoa e grano saraceno. Anche alimenti, non cereali, ricchi di carboidrati come le patate e le banane non contengono glutine. Tutti questi alimenti sono sani, glutenfree e senza essere manipolati dall’industria.
Nonostante queste numerose alternative al grano negli ultimi anni si è assistito ad una proliferazione intensa di cibo glutenfree di produzione industriale, ai quale accedono sulla base di suggestioni anche coloro che non hanno indicazione medica per farlo. La perdita di una responsabilità personale sulla gestione della propria salute e la delega illusoria di tale responsabilità all’industria dei miracoli è elemento di riflessione e di preoccupazione. In altre parole si dovrebbe censurare l’acquisto e il consumo di costosi alimenti industriali glutenfree da parte di fasce della popolazione prive di indicazione medica o con una indicazione medica fragile. Il cibo oltre a rappresentare un presidio per la terapia è anche uno strumento di prevenzione importante. Somministrare nutrizione-clinica è atto medico e non deve essere esercitato da chi produce alimenti. Il trattamento del paziente dovrebbe avvalersi primariamente di ciò che la natura produce senza ricorrere a costosi artefatti industriali.
Dott. Fabio Elvio Farello