Neuroimmunomodulazione applicata alla nutrizione-clinica coerente
Il Dott. Fabio Farello imposta la nutrizione-clinica coerente secondo la neuroimmunomodulazione a Roma presso lo studio sito in viale delle Medaglie d’ Oro 199. La neuroimmunomodulazione valuta le interazioni tra regime nutrizionale, secrezioni ormonali risposta immunitaria e regolazioni applicate dal sistema nervoso centrale. Nella lunga lotta per la sopravvivenza della vita sono state codificate interazioni tra posizione apparente del sole, cibo e conflitti biologici. Le interazioni tra il sistema endocrino, il sistema nervoso centrale, sistema della difesa e accesso al cibo sono applicate vantaggiosamente nella terapia. Le valutazioni del senso applicato da molte delle retroazioni indicate è materia della medicina biologica. L’ingresso più facile nella neuroimmunomodulazione è sempre lo stile di vita e il cibo routinariamente assunto. La possibilità di iniziare la terapia con la valutazione dei conflitti biologici del singolo paziente alla ricerca della conflittolisi è certamente metodologicamente più corretto, ma dispendioso sul piano temporale. Pertanto la nutrizione-clinica con la valutazione delle abitudini alimentari applicate dal paziente è un ingresso importante e efficace per la neuroimmunomodulazione. La possibilità di contestuale o successiva valutazione tramite la medicina biologica non è preclusa dal metodo indicato.
Per la valutazione della nutrizione applicata dal paziente si procede tramite un indagine strumentale ovvero l’analisi della composizione corporea. Il sistema informatico connesso al paziente tramite bioimpedenziometria è in grado di calcolare un numero elevato di parametri idonei a definire la situazione del paziente. Successivamente il GL (Glicemic Load) e il PRAL (Potential Renal Acid Load) sono la base per la costruzione di sequenze nutrizionali idonee a attivare retroazioni ormonali, immunitarie e regolative favorevoli per il paziente. La curva di risposta metabolica in un individuo nell’arco delle ventiquattro ore è la premessa per una strategia nutrizionale personalizzata e mirata sia al benessere sia alla correzione dei processi patologici implicati dallo stile alimentare praticato. Una delle caratteristiche fondamentali dell’ ingresso nutrizionale nella neuroimmunomodulazione è la rilevazione strumentale dei parametri metabolici, della composizione corporea e della tomografia elettrolitica extracellulare del soggetto preso in esame. Un alto livello di precisione ed efficienza nella valutazione della funzione metabolica permettono di definire la circadianità nutrizionale per il paziente. La nutrizione-clinica coerente è un metodo basato sul calcolo del carico glicemico, i valori nutrizionali degli alimenti e la loro risposta sull’equilibrio acido base. Il calcolo del carico glicemico o GL Glicemic Load di un alimento è in grado di prevedere la risposta glicemica e quell’insulinemica dell’organismo in seguito alla sua assunzione. Questo fattore dipende dalla qualità dei carboidrati contenuti nell’alimento e in particolare dalla rapidità con cui questi possano essere digeriti. La nutrizione-clinica valuta tramite la strumentazione, l’andamento della risposta glicemica e il carico d’acidità renale nelle ventiquattro ore in seguito all’assunzione di un alimento o di un pasto complesso. L’attenzione di parametri indicati alla circadianità delle secrezioni ormonali è fondamentale nella neuroimmunomodulazione.
L’abbassamento del carico glicemico giornaliero, oltre alla conseguente riduzione della glicemia e della secrezione d’insulina comporta una riduzione del colesterolo totale in circolo nel sangue e un miglioramento del rapporto tra LDL e HDL con l’aumento del secondo. La regolazione del carico glicemico ha inoltre effetti positivi sul metabolismo di carboidrati, lipidi e amminoacidi e contribuisce al miglioramento della funzione renale e favorisce una migliorata attività di fermentazione al livello del colon. Diversi studi hanno evidenziato come un basso carico glicemico possa prevenire varie patologie, fra cui diabete mellito tipo due, obesità, patologie cardiovascolari e varie tipologie di tumori. Gli alimenti a basso carico glicemico, grazie all’aumento dei tempi di digestione, riducono inoltre l’appetenza e permettono un migliorato controllo dell’ingestione di cibo al contrario un alto GI determina un rapido innalzamento della glicemia, seguito però da un altrettanto rapido abbassamento che favorisce l’insorgere della fame.
La FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) e WHO (World Health Organization) ha ulteriormente chiarito aspetti metodologici e scientifici relativi al carico glicemico GL, affermando la centralità di questi parametri rispetto alla neuroimmunomodulazione tramite una nutrizione coerente. Il carico glicemico o Gllicemic Load GL degli alimenti rappresenti un parametro nutrizionalmente fondamentale non solo per il controllo della glicemia, ma anche per la prevenzione di diverse patologie croniche. La neuroimmunomodulazione tramite la nutrizione-clinica comporta per il paziente un’attenzione ai seguenti parametri indicati dall’esame:
1) cosa mangiare: cibo testato come idoneo
2) a che ora mangiare: assunzione del cibo indicato, in finestre orarie di sessanta minuti valutate sul paziente
3) il massimo di quantità consentita espressa in grammi dell’alimento selezionato
4) il minimo di quantità consentita espressa in grammi dell’alimento selezionato
5) la quantità d’acqua da assumere in ventiquattro ore
6) eventuale integrazione di nutrienti carenti
7) riabilitazione fisico motoria di eventuale carenze di massa muscolare
Il calcolo delle calorie e della qualità dei nutrienti è integrato dalla sequenza nutrizionale e dal controllo della risposta metabolica nel tempo. L’organismo umano non solo per il cibo assunto è adattato biologicamente al movimento della terra sul proprio asse. L’ingresso nella neuroimmunomodulazione tramite la nutrizione-clinica coerente facilita i successivi passaggi terapeutici, che non possono prescindere da processi di gestione dello stress legati a maggior consapevolezza del malato.
Il cibo e salute sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, immunitari e metabolici. La nutrizione-clinica può interferire favorevolmente su tali rapporti contribuendo a una migliore gestione della malattia. La neuroimmunomodulazione è integrativa di altri strumenti di terapia. Se necessario alla neuroimmunomodulazione sono associati tutti gli strumenti di medicina convenzionale come la chirurgia o la farmacologia. Quando possibile è preferibile però associare alla neuroimmunomodulazione rimedi di medicina non convenzionale, come la fitoterapia, l’omotossicologia o l’omeopatia. I trattamenti di medicina non convenzionale evitano i danni iatrogeni e sono coerenti con le conoscenze di fisiologia e biologia. Ovviamente deve esser valutata sempre l’efficienza della prescrizione in medicina non convenzionale. Per la terapia del dolore è preferibile quando possibile inserire l’agopuntura. Per la neuroimmunomodulazione tramite la nutrizione-clinica coerente si consiglia a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello