Obesità e nutrizione-clinica coerente con la prevenzione e terapia
Nell’ obesità è utile la nutrizione-clinica coerente con la prevenzione o terapia per valorizzare cibo a PRAL negativo e basso GLICEMIC LOAD. Il trattamento della obesità e del sovrappeso richiede come prima tappa una diagnostica accurata per inquadrare l’eventuale presenza di una malattia che li determina. Una patologia metabolico endocrina che causa obesità necessita di un trattamento medico specifico oltre la nutrizione-clinica . Quando l’obesità fosse il risultato di una condotta alimentare non equilibrata, la nutrizione-clinica diviene una metodica consigliabile insieme alla quale può in certi casi essere applicata l’agopuntura. La nutrizione-clinica si distingue dalle diete in parte diffuse dai mass media e troppo spesso improvvisate dai pazienti. Una nutrizione-clinica non indicata è spesso causa di disturbi piuttosto che strumento di salute. Nella nutrizione-clinica l’impostazione di una sequenza nutrizionale non deriva dalla esperienza e da dati empirici osservati sul paziente. Al contrario il paziente è valutato tramite strumentazione bioimpedenziometrica collegata a un portale per l’elaborazione dati. La situazione metabolica del soggetto esaminato è correlata al suo regime nutrizionale corretto. L’abbattimento di peso deve avvenire prevalentemente dalla massa grassa e non dalla massa magra espressa dal paziente. La massa magra è infatti preziosa e costituisce la vita stessa anche nell’ obesità. La nutrizione-clinica valuta il regime nutrizionale del paziente affetto da obesità tramite un’indagine strumentale sulla distribuzione delle masse corporee. Un sistema di elaborazione dati tramite l’ esame della composizione corporea e la dichiarazione della assunzione routinaria di cibo è in grado di calcolare per il paziente il GL (Glicemic Load) e il PRAL (Potential Renal Acid Load) nelle ventiquattro ore incluse le fasi del sonno. Non di rado i problemi di obesità sono connessi proprio alle fasi notturne. La curva di risposta metabolica in un individuo nell’arco delle ventiquattro ore, è la premessa per una strategia nutrizionale articolata sul controllo di cinque variabili:
1. Qualità : quale cibo mangiare
2. Orario : a che ora conviene assumere un determinato cibo
3. Minimi e massimi di carico: mangiare poco può far ingrassare
4. Rispetto dell’equilibrio acido-base: un bilanciamento acido non favorisce la nutrizione-clinica
5. Quantità di acqua da assumere nelle ventiquattro ore: l’acqua è la prima di tutte le cure
Prima di iniziare la nutrizione-clinica per la obesità è consigliabile escludere tutti i pazienti obesi indecisi o stagionali. Percorsi a “fisarmonica” con periodi di efficienza nutrizionale e abbandoni evidenziano un deciso peggioramento dei rapporti tra massa grassa e massa magra. L’ agopuntura rappresenta un valido aiuto nel trattamento dell’ obesità per prevenire e trattare molte occasioni oggettive per l’interruzione del regime nutrizionale. Svariati disturbi funzionali possono infatti rendere difficile sopratutto i primi mesi di trattamento con la nutrizione-clinica . Il forte potere detossicante e l’alta percentuale di fibre della nutrizione-clinica possono solo come esempio scatenare un’iniziale colite. Tale reazione, limitata ai primi tempi della nutrizione-clinica, è tesa alla eliminazione fisiologica di scorie, ma la sua intensità necessita talvolta di essere modulata.
Il paziente in nutrizione-clinica può evidenziare precedenti condizioni che ostacolano la nutrizione-clinica come per esempio: fame nervosa, gastrite, intolleranze alimentari, colite, ipertensione, ansia, insonnia o depressione. Trattare i disturbi che interagiscono con la corretta esecuzione della nutrizione-clinica , è essenziale al successo del trattamento. L’agopuntura è uno strumento valido e indicato sopratutto per tutte quelle patologie che sono caratterizzate da un’alterazione funzionale determinata dal neurovegetativo. Il disagio prodotto da questi disturbi e l’incapacità di sopportare di molti pazienti rendono l’agopuntura uno strumento essenziale per recuperare molti dalla sospensione del regime nutrizionale elaborato.
Una particolare attenzione deve essere rivolta in questo contesto ai campi emozionali e connesso dolore emotivo. Per l’essere umano l’alimentazione non implica solo acquisizione e assimilazione di nutrienti. A livello umano, per la sua complessa capacità immaginativa, l’atto del mangiare rappresenta anche una forma di comunicazione sociale, un rito e una ricompensa o compensazione per i dolori patiti. Interferire in queste complesse variabili dell’ obesità solo con la sola nutrizione-clinica seppure perfettamente elaborata, può risultare molto difficile. L’ agopuntura offre in queste situazioni un supporto terapeutico valido e sopratutto privo di effetti collaterali. Questo è molto importante perché uno dei effetti collaterali più diffuso nelle terapie farmacologiche è rappresentato proprio dall’aumento del peso corporale. L’ agopuntura aiuta il paziente affetto da obesità che vuole eseguire la nutrizione-clinica , ma presenta disturbi funzionali o emotivi che interferiscono negativamente nella sua esecuzione. Quest’aiuto è sostanzioso, privo di effetti collaterali e limitato nel tempo. Dopo un certo arco temporale dall’ingresso nella nutrizione-clinica infatti, il supporto prezioso della agopuntura non è più necessario. Il paziente si sente meglio e continua il trattamento nutrizionale con successo anche senza agopuntura.
Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento è utile per applicare strategie alimentari idonee a ridurre l’ infiammazione cronica e la situazione metabolica iperacida tipica in questi pazienti. Qualità del cibo e orario di assunzione interferiscono in modo significativo con il corretto equilibrio del cortisolo. Cibo inadeguato comporta, infatti, una disregolazione del ritmo circadiano dei glucocorticoidi. Alla presenza uno stile di vita dettato dalla pubblicità e dalle abitudini in vario indotte, si assiste a una alterazione poco favorevole dell’asse HPA. Gli effetti negativi di una circadianità perduta cortisolo e delle alterate retroazioni ormonali comportano la perdita di una corretta risposta infiammatoria. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento seleziona i pasti secondo le retroazioni ormonali indicate, determina un equilibrio acido-base e un contenimento della risposta infiammatoria, della acidificazione indotte dal cibo. La nutrizione-clinica coerente è uno strumento rilevante anche nella prevenzione oltre che nella cure di molte malattie. Cibo e terapia sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando la sua iscrizione dell’operatore presso l’Ordine dei Medici. La strumentazione per eseguire l’analisi della composizione corporea è la premessa per un lavoro efficace. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello